La colpa è del Disordine Digitale. Può avvenire in modo accidentale per un banale errore di condivisione. Oppure, in modo volontario, con ricerche appena più mirate. In ogni caso qualcuno della tua azienda potrebbe trovare facilmente le informazioni che ti riguardano e che violano la tua privacy.
Quattro dipendenti su dieci (37%) hanno avuto modo nell’ultimo di accedere in modo fortuito a informazioni riguardanti le retribuzioni, stipendi e bonus aziendali, degli altri colleghi. È quanto emerge da una da una ricerca pubblicata da Kaspersky Lab dal titolo “Sorting out digital clutter in business”.
Disordine digitale: violazioni anche dei segreti aziendali
Quello dello vale per un accesso indesiderato agli stipendi vale, a maggior ragione, per il business aziendale. I file sui server (anche quelli in cloud) sono spesso facilmente accessibili per politiche di accesso ai dati non perseguite in modo corretto. Il valore economico di questo tipo di informazioni può essere elevatissimo. Questo tipo di compromissioni può portare a facilitare eventuali e devastanti attacchi informatici. Data breach che possono comportare anche onerose sanzioni per la violazione delle norme sulla protezione dei dati e perdita di reputazione del brand.
I diritti di accesso devono essere regolamentati e le odierne piattaforme – SAP, Microsoft, Oracle – consentono tutte rigide e soprattutto sicure impostazioni di sicurezza. Spesso chi abbandona, volontariamente o meno l’azienda, rimane in possesso delle credenziali di accesso ai dati del proprio team. In modo analogo accade per fornitori e partner, che possono avere per il periodo di tempo della loro collaborazione accesso a risorse condivise dell’azienda. Il Disordine Digitale, causato soprattutto da un incremento esponenziale del numero di dati elaborati e prodotti nelle aziende, richiede nuove politiche di formazione. Gestire i Big Data e il conseguente flusso di documenti, richiede non solo innovative capacità di analisi, ma anche nuove politiche di gestione e responsabilità.

Nuova occasione per la formazione
Secondo quanto riportato nella ricerca di Kaspersky Lab solo il 29% dei dipendenti conosce esattamente cosa contiene un documento condiviso o di un servizio professionale usato in collaborazione con altri utenti o partner.
“Nella maggior parte dei casi, lavorare in ufficio al giorno d’oggi vuol dire lavorare con dati sensibili e personali. Per proteggersi dai rischi correlati, le aziende dovrebbero iniziare a prestare maggiore attenzione alla consapevolezza e alla preparazione dei dipendenti su temi come la sicurezza, la protezione dei dati e le politiche di accesso. Tutto lo staff, dai normali collaboratori agli specialisti IT, deve sapere come utilizzare i servizi per la condivisione dei file e il lavoro in comune, come crittografare documenti importanti e come riconoscere una possibile email di phishing. Ci sono soluzioni e servizi sul mercato che possono davvero fornire un aiuto in questo senso”, ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.
F1 Consulting & Services come azienda specializzata nella formazione non può che condividere questo contributo. Aggiungiamo che le note motivazionali nella formazione del personale acquisiscono ancora più importanza alla luce di questo epocale cambiamento che è la Digital Transformation.