F1 Digital transformation dopo il Covid-19: sbloccare il potenziale umano

La pandemia ha fatto luce sulle enormi carenze dell’infrastruttura tecnologica delle imprese italiane e di tutto il mondo. Sebbene sia importante ottenere un ROI positivo dagli investimenti tecnologici, ora più che mai è fondamentale comprendere il vantaggio competitivo che lo stare al passo con la tecnologia fornisce a un’azienda. Diventare un’organizzazione adattabile, guidata dalla tecnologia e in grado di adottare e ottimizzare completamente la digitalizzazione in tutti gli aspetti del business è l’unico sistema non solo per stare a galla, ma anche per ergersi a leader di mercato.

Prima del COVID-19, la trasformazione digitale delle aziende avveniva in modo graduale e non prioritario. Con la chiusura dei negozi fisici, il distanziamento sociale e il confinamento domestico, la digital transformation ha visto un’accelerata assolutamente imprevedibile fino a pochi mesi prima. La vision delle aziende si è dovuta necessariamente trasformare in ottica olistica e ha vissuto enormi mutamenti nei modelli operativi e strutturali; pensiamo a cambiamenti nella leadership, gestione delle prestazioni e dei dipendenti e soprattutto nuovi modi di lavorare. 

L’obiettivo, ad oggi, è sbloccare il potenziale umano.

3 modi per valorizzare il potenziale umano 

Il termine “digital transformation” per molti ha a che fare solo con la tecnologia. Dopo il Covid-19, invece, questo ha molto a che fare con le persone, soprattutto in ottica di diverso modo di lavorare. L’obiettivo è fornire l’accesso alle informazioni, prodotti e servizi che soddisfano le singole esigenze e rendono migliore, e più umana, l’esperienza di lavoro. 

Le organizzazioni che hanno per prime appreso questo concetto stanno già godendo dei frutti. Come fare per sbloccare il potenziale umano presente nella tua organizzazione? Ecco 3 soluzioni.

1. Consentire il lavoro da casa

Durante la pandemia di COVID-19, il lavoro a distanza (remote work) è diventato la nuova normalità per milioni di persone in tutto il mondo e cambiato la mentalità di datori di lavoro e dipendenti. Il lavoro da casa ha garantito la continuità aziendale e si è dimostrato esperienza positiva per quelle organizzazioni tenute in piedi da una solida infrastruttura digitale.

Secondo un recente rapporto dell’Istat, il 90% delle grandi imprese (con oltre 250 dipendenti) e il 73% delle medie imprese (tra 50 e 249 dipendenti) hanno introdotto o esteso la possibilità per i propri dipendenti di impegnarsi nello Smart Working durante il periodo di emergenza, che ovviamente è ancora in corso. Una ricerca di Gartner ha mostrato che il 48% dei dipendenti in tutto il mondo avrà diritto, almeno parzialmente, al lavoro da casa, anche una volta che la pandemia sarà definitamente arginata.  

Consentire il lavoro da casa anche in futuro significa garantire una migliore conciliazione tra vita privata e vita lavorativa per i dipendenti, beneficiando allo stesso tempo della riduzione dei costi e dell’aumento della produttività.

2. Coltivare i talenti e la resilienza

Per molte organizzazioni la difficoltà maggiore riscontrata in era COVID-19 è stata la gestione del cambiamento dei modelli di domanda, delle esigenze dei consumatori e dei loro comportamenti di acquisto. Le organizzazioni resilienti che accettano il cambiamento in modo proattivo sono in grado di plasmarsi e adattarsi con più facilità. 

Diversità e inclusione sono aspetti fondamentali per consentire alle persone di lavorare in modi nuovi ed essere incentivate ad abbracciare il cambiamento. Per esempio, è possibile definire iniziative di gestione delle prestazioni basate sul team, con premi e riconoscimenti sui risultati, percorsi di apprendimento e sviluppo autogestiti e più spazio per la varietà nello sviluppo orizzontale della carriera (anziché solo verticale).

Aiutare i dipendenti di diversa provenienza a sentirsi apprezzati e a sviluppare i propri talenti non è solo una mera responsabilità sociale, ma anche una pratica commerciale che può essere vantaggiosa per le aziende. Creare e implementare strategie di diversità e inclusione sta diventando una priorità per tutte le organizzazioni.

3. Fornire apprendimento continuo

Dare invece di avere è il nuovo vantaggio competitivo; ovvero creare una cultura che permetta alle persone di apprendere continuamente. Per fare ciò la tecnologia ci viene in aiuto: sono necessari ottimi contenuti e piattaforme di apprendimento. Ma ancora più importante di questo è costruire una cultura dell’apprendimento: una in cui le persone rallentano, pensano e non hanno paura di fare domande. 

Se pensi che questa cultura organizzativa sia fantascienza, ti sbagli. Le aziende più longeve, performanti e conosciute di tutto il mondo sono costruite attorno a un nucleo di apprendimento. Sono curiosi, umili e disposti a sfidare lo status quo. 

Leggi qui se ti stai chiedendo da dove iniziare

Questi numerosi cambiamenti relativi a KPI, premi, flessibilità di spazio e tempo e soprattutto architettura IT possono sembrare spaventosi. Per ripensare alle tue strategie organizzative e digitali in modo costruttivo, affidati a F1 Consulting & Services. Saremo al tuo fianco per aiutarti a guidare il cambiamento e la trasformazione digitale della tua impresa.

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